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IVA

International indirect tax guide 2018

Il sistema delle imposte indirette è in continua evoluzione e la sua applicazione è sempre più ampia e complessa, in quanto un modello tradizionale di scambi domestici aventi ad oggetto beni materiali e servizi sta lasciando il posto a contenuti digitali, al consumo virtuale e a crescenti flussi commerciali internazionali. Come stare al passo con simili evoluzioni?

Stiamo assistendo a molteplici cambiamenti in tema di fattispecie che comportano la necessità di identificarsi quale soggetto passivo, il numero e la frequenza degli obblighi di reporting in via elettronica, l’approccio adottato dalle amministrazioni finanziarie per effettuare la verifica del livello di compliance degli operatori economici, la definizione della tassazione dell’economia digitale. Oggi viviamo nel cosiddetto mondo “VUCA” (Volatile, Uncertain, Complex and Ambiguous), ossia caratterizzato da volatilità, incertezza, complessità e ambiguità e questo vale certamente anche in relazione alle imposte indirette. Ecco di seguito alcuni dei trend che interessano le imposte indirette.

Le imposte indirette sono le nuove imposte dirette

Mentre sembra che si registri una tendenza alla riduzione delle aliquote delle imposte sul reddito delle persone giuridiche, la misura delle aliquote IVA (o GST) sta generalmente aumentando. Dai dati in possesso delle amministrazioni finanziarie emerge che tassare le transazioni e i relativi ricavi può generare un gettito fiscale maggiore rispetto a quello derivante dalla sola tassazione dell’utile. Risulta quindi più efficace tassare le operazioni che creano profitto e non il profitto stesso.

Nuovi sistemi di imposte indirette

Molti mercati emergenti stanno implementando nuovi sistemi di imposizione indiretta.

Ad esempio, negli ultimi dodici mesi, l’India ha messo in atto una riforma economica storica, introducendo la GST (Goods and Services Tax) in sostituzione di diverse imposte esistenti a livello nazionale o di stato federale.

Come pure, i primi due Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) – nello specifico, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita – hanno introdotto l’IVA e si prevede che anche gli altri stati del GCC si adegueranno nel corso del 2019.

La Malesia sta abrogando la GST e sta ritornando alla “Sales and services tax”. Anche la Cina ha proseguito la sua riforma fiscale e ha recentemente completato la transizione finale dalla “Business Tax on services” all’IVA.

Tassare l’economia digitale

Quindici anni fa l’Unione Europea ha introdotto una legislazione mirata e specifica per la tassazione dell’economia digitale, introducendo l’obbligo per le imprese extra-UE che forniscono servizi digitali a privati consumatori di registrarsi ai fini IVA e applicare l’imposta nello Stato membro del committente.

Superata una controversa e complessa fase di implementazione, i principi adottati dal legislatore UE sono divenuti una pratica assodata che ha ispirato il replicarsi di norme simili in tutto il mondo, registrando quasi ogni mese l’annuncio, da parte di un Paese terzo, dell’introduzione di una nuova disciplina mirata a regolare la tassazione indiretta delle forniture di servizi digitali resi da soggetti non residenti.

Si tratta di un trend in crescita in particolare nella regione Asia Pacifico (APAC), tra cui sono degni di nota i provvedimenti adottati dell’Australia, che ha introdotto la cosiddetta “Netflix tax”, così come i nuovi ordinamenti previsti in Nuova Zelanda, Corea del Sud e Taiwan. Anche Singapore rientra tra i molti Paesi che hanno annunciato progetti simili per il futuro.

Numerose sono però le difficoltà che le imprese devono affrontare e tenere in considerazione per adempiere agli obblighi che discendono da tali legislazioni, tra cui la necessità di identificare e palesare l’ubicazione del cliente, calcolare e applicare l’aliquota corretta, soddisfare i requisiti di fatturazione locali ed effettuare pagamenti in valuta estera.

Estendere la definizione di ‘nexus’ – Il caso Wayfair

I servizi resi digitalmente non sono le sole operazioni poste al centro dei nuovi criteri di tassazione volti a regolare l’emergente economia digitale. Le nuove norme sono finalizzate a disciplinare anche le cessioni di beni effettuate - mediante  negozi o mercati online - da fornitori stabiliti fuori dal Paese in cui risiede il consumatore. La recente sentenza ‘Wayfair’ negli Stati Uniti potrebbe essere il precedente giurisprudenziale più significativo dell’ultima generazione in materia di imposte indirette.

Modifiche ai processi doganali – Brexit

La decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea potrebbe avere importanti implicazioni sulle imposte indirette. L’analisi per l’identificazione degli impatti fiscali della Brexit è focalizzata su temi quali l’incidenza dei dazi doganali (spesso visti come “l’imposta Cenerentola”) nelle supply chain. Le aziende nel Regno Unito e in Europa stanno valutando le conseguenze del cambiamento sui diversi modelli di commercializzazione di beni oltre che sui flussi di cassa da questi generati.

Oltre alla Brexit, gli importatori e gli esportatori devono considerare che nel 2019 il Regno Unito sostituirà il sistema di dichiarazioni doganali Customs Handling of Import and Export Freight (CHIEF) con un nuovo sistema (“Customs Declaration Service”) – un altro cambiamento a cui le aziende si devono preparare. Sebbene ci sia incertezza, molte aziende stanno intraprendendo azioni “no-regret”, ad esempio cercando di ottenere una certificazione di affidabilità ottenendo lo status di Operatore Economico Autorizzato (AEO).

Digitalizzazione degli adempimenti IVA

L’evoluzione degli adempimenti nell’ambito delle imposte indirette è piuttosto chiara: saranno effettuati elettronicamente e quasi in tempo reale. Storicamente, le amministrazioni finanziarie svolgevano le verifiche esclusivamente a posteriori su documenti analogici. Trattandosi di un’analisi compiuta fisicamente su documenti, dichiarazioni e registri cartacei, essa veniva condotta in genere a campione.

Tuttavia, la tendenza osservata nel mondo è quella di un cambiamento orientato alla fatturazione elettronica obbligatoria. Un esempio è dato dall’Italia, in cui verrà introdotta obbligatoriamente la fatturazione elettronica a livello business-to-business e business-to-consumer a partire da gennaio 2019.

In molti Paesi la legislazione locale prevede che non solo l’acquirente, ma anche l’amministrazione finanziaria riceverà elettronicamente e in tempo reale la fattura e i dati dell’operazione che essa contiene.

Come stare al passo con i cambiamenti

Come possono le aziende rispondere ai cambiamenti che intervengono in relazione alle imposte indirette internazionali e alle incertezze che ne derivano?

Le member firm del network Grant Thornton hanno redatto una guida globale dei sistemi di imposte indirette nei Paesi di principale interesse.

Ci auguriamo che l’International indirect tax guide 2018 possa fornirvi un valido supporto. Vi invitiamo ad unirvi al nostro gruppo VAT Club su LinkedIn per restare informati sugli aggiornamenti in materia di IVA, GST e imposte sulle vendite.

Per ulteriori informazioni consultate la pagina dedicata ai nostri servizi Indirect International Tax e contattate Simonetta La Grutta.