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Global Business Pulse

Svelato il reale impatto del Covid-19 sul mid-market

Il Global Business Pulse è il nuovo indice Grant Thornton che analizza lo stato di salute del mid-market e, probabilmente, è stato lanciato proprio nel momento più difficile per questa generazione di imprese. Il Global Business Pulse per il primo semestre 2020 rivela infatti che l’indicatore ha subito un calo di 12,8 punti toccando quota -9,4. Si tratta della prima volta nell’ultimo decennio che l’indice è negativo.

L’indice del resto riflette l’impatto che il Coronavirus ha avuto sulle aspettative delle imprese e sugli ambienti di lavoro, senza considerare quello sulle vite umane. I risultati dell’indice per ogni regione, ogni settore e per 26 dei 29 Paesi monitorati sono tutti negativi nel primo semestre 2020.

L’impatto è stato forte. Ma forse non così devastante come previsto.

Per chiarezza: un punteggio superiore a 100 rappresenterebbe uno stato di perfetta salute, senza restrizioni e con prospettive ideali, e la probabilità di una forte crescita futura. Un punteggio inferiore a 100 rappresenta invece uno stato precario con pesanti restrizioni e prospettive molto negative, e la possibilità di un declino in futuro.

Il punteggio di -9,4 riflette il pesante impatto della pandemia ed è indubbiamente negativo. Tuttavia, il colpo avrebbe potuto essere di gran lunga peggiore date le circostanze. In realtà questi risultati hanno sorpreso gli esperti che lavorano all’indice.

Francesca Lagerberg, Global leader – network capabilities di Grant Thornton International Ltd, ha dichiarato: “con il crollo dell’attività economica a causa del Coronavirus, ci aspettavamo un significativo peggioramento dei risultati. Tuttavia, l’indice in qualche modo conferma quello che vediamo sul campo. Quando mi capita di parlare con imprese del mid-market di tutto il mondo, la maggior parte dichiara di operare in modo molto più efficace di quanto immaginasse, gestendo i flussi di cassa in maniera positiva e mettendo al primo posto l’attenzione verso il personale. Stanno mostrando grande resilienza e tutto ciò è molto incoraggiante”.

Oxford Economics, il nostro partner nella ricerca che ha sviluppato il Global business pulse è d’accordo con quanto sopra. Secondo Adrian Cooper, CEO di Oxford Economics: “Rivedendo i dati dell’indice, se si considera la gravità della crisi attuale date le ampie fasce dell’economia globale che sono state costrette alla chisura, l’impatto - sebbene severo - non sembra aver colpito tali imprese così duramente come ci si poteva aspettare considerando dati economici e risultati di altri studi”.

La ricerca è stata condotta nei mesi di maggio e giugno, quindi copre varie fasi della pandemia, dalla chiusura totale all’allentamento delle restrizioni nel mondo. Pertanto offre una preziosa istantanea in una situazione in evoluzione che sarà preziosa anche in futuro. “Aspettiamo con ansia che i prossimi risultati ci diano una migliore immagine per poter valutare se il mid-market stia resistendo bene come speriamo”, ha commentato Francesca Lagerberg.

 

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Significativi i cali negli indicatori delle aspettative e delle restrizioni del mid-market

L’indice si compone di due indicatori: quello che riguarda le aspettative, che traccia le condizioni di business future (inclusa la crescita), l’ottimismo sull’andamento dell’economia e le intenzioni di investimento future, e quello che riguarda le restrizioni, che include gli ostacoli alla domanda e all’offerta e l’incertezza economica.

Entrambi questi indicatori hanno subito un crollo importante nell’ultimo semestre. Quello sulle aspettative è sceso di 14.6 punti, spinto in parte dal calo significativo dell’ottimismo sull’andamento dell’economia. Nel primo semestre 2020 soltanto il 43% delle imprese si diceva leggermente o molto ottimista per l’andamento dell’economia del proprio paese nei successivi 12 mesi. Si tratta del dato più basso registrato dalla crisi dell’eurozona del 2011-2012. Si è registrato anche un calo senza precedenti delle aspettative riguardanti ricavi e profitti, che evidenzia le potenziali difficoltà dell’anno a venire man mano che l’economia globale emerge dal lockdown.

L’indicatore concernente le restrizioni è sceso di 10,9 punti, un dato ancora peggiore di quanto già non fosse. Nel contesto attuale abbiamo visto crescere le preoccupazioni dei leader del mid-market circa il calo della domanda e l’incertezza economica. Circa due terzi vedono ora l’incertezza come un ostacolo alla loro attività, e 1 su 3 lo considera un ostacolo significativo.

Segnali di resilienza e opportunità nel mid-market

Tutte le tre componenti dell’indicatore ‘aspettative’ - ottimismo sulla situazione economica, condizioni del business e previsioni di investimento - sono calate considerevolmente negli ultimi 6 mesi, ma ci sono stati anche molti segnali positivi in queste aree.

Nonostante le previsioni di crescita siano state colpite duramente, il 34% di imprese del mid-market in tutto il mondo prevede un incremento dei ricavi nei prossimi 12 mesi. Si tratta di un numero significativo nel contesto di altri studi condotti, che rivela la fiducia dei leader del mid-market.

Le esportazioni sono un altro elemento positivo. Guardando indietro, la percentuale di imprese del mid-market che è riuscita ad incrementare le esportazioni negli ultimi 12 mesi è effettivamente cresciuta nel primo semestre 2020. E le aspettative future per la crescita dell’export non sono calate tanto quanto altri indicatori di crescita, con un quarto delle imprese che ancora prevedono aumenti.

Infine, se le aspettative sugli investimenti hanno seguito le condizioni del business al ribasso - come da attese - si è registrata un’accelerazione del trend verso gli investimenti in R&S e tecnologia. Il 78% delle imprese prevede di mantenere o incrementare i livelli di investimenti in tecnologia nei prossimi 12 mesi e il 69% prevede di fare lo stesso per la ricerca & sviluppo.

La tecnologia si è ovviamente rivelata un fattore di cruciale importanza durante la pandemia, quando le imprese sono passate al lavoro da remoto, ma, cosa ancora più fondamentale, la si sta utilizzando per aiutare ad ottimizzare le operazioni e adattarsi al futuro.

Gli ostacoli alla crescita sono aumentati

Se si considerano i tre fattori che compongono l’indicatore delle restrizioni, si può vedere un netto peggioramento dell’incertezza economica e degli ostacoli alla domanda. In tutto il mondo, il 55% delle imprese indica il calo degli ordini (l’indicatore dietro gli ostacoli alla domanda) come ostacolo alla crescita, con un’impresa su 4 che lo considera un ostacolo primario. Ciò dimostra quanto la domanda si sia prosciugata e i dati colpiscono ancora di più se considerati a livello dei singoli settori.