Milano Finanza

Brexit è costata 900 miliardi

Paolo Besio
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Per l'Ocse la crescita del Regno Unito nei prossimi due anni sarà la peggiore di tutte le economie avanzate, a parte la Russia. Nel 2022 Inghilterra unico Paese del G7 sotto i livelli pre-pandemici
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La Brexit sta costando cara alla Gran Bretagna. Non tanto al Ftse 100,il maggiore indice azionario del Paese, rimasto ai livelli di febbraio 2020, ma su fronte del governo (la crisi del premier Liz Truss che ha quasi mandato all'aria il sistema dei fondi pensione) e dell'economia reale. Oggi sono 4,3 milioni i bambini poveri in Inghilterra, secondo l'associazione Children Society, e con la crisi energetica e l'inflazione nel 2023 potrebbero arrivare a 5 milioni.

Anche il mondo finanziario soffre, la City ha perso centralità con l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Secondo Paolo Besio, partner responsabile della fiscalità internazionale di Bernoni Grant Thornton, «molti gruppi finanziari hanno lasciato Londra e trasferito gli uffici in Irlanda, Amsterdam, Lussemburgo, Francoforte, Parigi, anche a Milano». Si tratta di «900 miliardi di euro di asset bancari spostati da Londra ad altre piazze europee.

Diversi report recenti mettono in evidenza anche la conseguente perdita di posti di lavoro qualificati che si aggira attorno a 460.000 cittadini comunitari che hanno lasciato il Regno Unito nei settori finanziario, commerciale, del turismo».

Sul costo pesante della Brexit il Financial Times ha aperto una sezione a parte, nella quale scrive che quasi tre anni dopo che la Gran Bretagna ha lasciato I'Ue, gli economisti hanno raggiunto un punto di accordo: «la Brexit ha notevolmente peggiorato la performance economica del Paese».

E non a caso concordano sul fatto che il voto per lasciare l'Ue «ha reso le famiglie più povere, che le incertezze negoziali hanno messo a dura prova gli investimenti delle imprese e che le nuove barriere al commercio hanno danneggiato i legami economici tra il Regno Unito e l'Unione europea». Secondo l'Ocse, la crescita economica del Regno Unito nei prossimi due anni sarà peggiore di qualsiasi altra economia avanzata, tranne la Russia. Nel 2022 il Regno Unito era l'unico Paese del G7 sotto i livelli pre-pandemici.

Andrew Bailey, governatore del-la Banca d'Inghilterra, a novembre ha spiegato ai parlamentari che, secondo i calcoli della BoE, la Brexit avrebbe causato «un calo nel lungo periodo del livello di produttività di poco superiore al 3% la maggior parte del quale è già avvenuto». E non «abbiamo cambiato la nostra opinione su questo fino ad ora», ha aggiunto Bailey.

L’Office for Budget Responsibility, l'authority per il controllo fiscale, prevede che l'economia del Regno Unito finirà per contrarsi del 4% rispetto alla scelta di restare all'interno dell'Unione europea, una perdita da 100 miliardi di sterline all'anno di ricchezza che lascia «le finanze pubbliche meno sostenibili in parte a causa di un significativo impatto negativo sul commercio con l'estero nel Regno Unito».

Alcuni ex funzionari sono andati oltre. «Mettiamola così, nel 2016 l'economia britannica era il 90% più grande di quella tedesca», ha commentato Mark Carney, ex governatore della BoE, «ora è sotto al 70%». Prima del referendum del 2016, i Brexiters come Lord Daniel Hannan, consigliere del Board of Trade, temevano che avere stretti legami commerciali con l'Ue frenasse l'economia. La Gran Bretagna è «incatenata a un cadavere», diceva. Ma si è sbagliato.