IBR

Lo slancio del mid-market

Gabriele Labombarda
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Leader di impresa cercano crescita all’estero accelerando gli investimenti

I leader delle imprese del mid-market stanno puntando sempre di più a una crescita nei mercati internazionali, accelerando gli investimenti. Gli ultimi dati dell’International Business Report (IBR) di Grant Thornton mostrano che a livello globale più della metà di tutte le aziende del mid-market (52%) prevede di aumentare il focus strategico sui mercati internazionali nei prossimi 12 mesi. Questo desiderio di espansione internazionale dimostra le più ampie ambizioni del mid-market a livello globale. In un contesto di volatilità economica e politica, questa sezione dinamica del mercato si colloca in una posizione unica, grazie alle sue dimensioni e alla struttura di leadership più snella, per poter sfruttare le opportunità e affrontare una serie di sfide al fine di crescere all’estero. Nell'ambito del business internazionale il mid-market è in una posizione privilegiata per trarne vantaggio.

Gabriele Labombarda, Partner & IBC Director for Italy, ha così commentato: “Lo scenario attuale per le PMI a livello globale è caratterizzato da una serie di sfide e opportunità interconnesse. Da un lato, si trovano ad affrontare un ambiente economico incerto, con l'aumento dell'inflazione, dei tassi d'interesse e dei costi energetici. Inoltre, la disruption tecnologica sta cambiando velocemente il panorama competitivo, richiedendo alle PMI di adattarsi rapidamente e di investire in innovazione. Dall'altro, hanno a disposizione anche numerose opportunità di crescita legate alla globalizzazione e l'e-commerce che offrono la possibilità di raggiungere nuovi mercati. La crescente attenzione alla sostenibilità e alla responsabilità sociale d'impresa, poi, rappresenta un'opportunità per differenziarsi dalla concorrenza e di attrarre clienti e investitori attenti a questi valori. In questo contesto dinamico, le aziende che saranno in grado di cogliere queste opportunità potranno contare su una crescita e un successo a lungo termine.”

L’accelerazione della crescita del commercio internazionale prevista dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevista per il 2024 e il 2025[1] crea sicuramente grandi aspettative nelle aziende del mid-market che intendono aumentare le proprie attività all’estero. Tre su quattro (75%) di queste imprese del mid-market con un focus internazionale prevedono di aumentare le proprie esportazioni nel prossimo anno. Una percentuale simile (77%) mira ad aumentare il numero complessivo dei Paesi in cui opera, mentre il 74% prevede un aumento dei ricavi provenienti dai mercati internazionali.

Questo slancio internazionale sta portando queste imprese a cambiare il proprio modo di lavorare con i clienti, con i fornitori e con il proprio personale. Tre quarti (76%) di queste aziende del mid-market prevedono di aumentare la percentuale di dipendenti occupati sulle attività di crescita internazionale nel prossimo anno, e il 71% delle aziende che stanno aumentando il proprio focus verso i mercati internazionali prevede di affidarsi maggiormente a fornitori globali.

Questo forte desiderio di crescita internazionale dimostra che, nonostante l’incertezza geopolitica ed economica, le aziende del mid-market continuano a considerare le attività internazionali come un fattore chiave per la crescita futura. Dall'acquisizione di nuovi clienti all'accesso a nuovi pool di talenti e lavoratori qualificati in tutto il mondo, i leader delle imprese sanno che trovare nuovi mercati non solo li aiuta a crescere, ma diversifica anche i rischi dal lato della domanda e dell'offerta del proprio business[2]. Secondo un rapporto di Gartner, oltre la metà delle aziende ha ampliato le sedi della propria supply chain a seguito dei cambiamenti portati dalla pandemia e dalle crescenti tensioni geopolitiche.[3]

Dave Munton, Global head of International capabilities and support di Grant Thornton International:

“Da qualche tempo vediamo le imprese del mid-market spingere per sfruttare le opportunità all'estero. L’internazionalizzazione fornisce anche opportunità di portfolio management perché le imprese non sono esposte a un solo mercato.

“Sotto molti aspetti sta diventando più facile raggiungere i clienti in nuovi mercati. Per i consumatori il mondo sta diventando sempre più piccolo. Non solo i requisiti normativi per determinati prodotti possono essere armonizzati tra i diversi mercati, ma i clienti si aspettano anche che i prodotti siano disponibili ovunque si trovino. Non importa in quale Paese vivono, i consumatori sono online e acquistano da un mercato globale.

Come suggerisce Dave Munton, per le imprese i cui mercati nazionali sono maturati a un punto in cui può essere difficile crescere, esplorare opportunità in nuovi mercati è un’opzione strategicamente sensata. La natura mutevole delle aspettative dei consumatori rappresenta anche una grande opportunità per le imprese di promuovere i propri prodotti e servizi all’estero.

 

Nuovi mercati: nuovi clienti - nuovi concorrenti

L’ambizioso mid-market, con una mentalità globale, sta facendo considerevoli investimenti. Il commercio nei mercati esteri offre opportunità significative ma richiede anche di competere con imprese già stabilite a livello locale. I leader di impresa sono quindi alla ricerca di modi per sviluppare il proprio vantaggio competitivo. Garantire che abbiano le competenze, il marchio e la tecnologia per distinguersi dalla concorrenza è ora un obiettivo per molti.

Tra le aziende del mid-market che intendono crescere a livello internazionale, due su tre (66%) - percentuale significativamente superiore alla media globale (54%) - prevedono di aumentare gli investimenti nel proprio marchio. Ciò evidenzia come i leader di impresa mirino a differenziarsi dalla concorrenza e ad aumentare la visibilità della propria offerta. Le imprese stanno investendo nel proprio marchio per avvicinarsi ai propri clienti e stakeholder. Come sottolinea Dave Munton, “le imprese che si sono affermate nei rispettivi mercati nazionali hanno, nel corso degli anni, investito nella costruzione delle proprie reti, creando una base di clienti forte e fedele. Man mano che sviluppano la loro presenza all'estero, cercano di ottenere gli stessi risultati, e in tempi rapidi. Ciò significa investire nei propri marchi e canali di vendita. Quando un’impresa si avventura in nuovi mercati, non basta semplicemente presentarsi e aspettarsi che le persone immediatamente diano la propria fiducia.

Un forte marchio internazionale può aiutare le imprese a consolidare una base clienti e a sviluppare nuove reti di partner, ma è anche fondamentale per consentire alle imprese di attrarre nuovi talenti. Utilizzare i mercati internazionali per sviluppare la resilienza dei talenti e rafforzare le competenze richiede una ricerca approfondita e la comprensione dei punti di forza che tali mercati possono offrire.[4] I vantaggi che questo può portare sono numerosi. Il recruiting a livello internazionale non solo può garantire l’accesso a lavoratori altamente qualificati, ma aiuta anche a sviluppare una diversità di pensiero e di voce che aiuterà le imprese a comprendere meglio i loro mercati e a migliorare la capacità di risoluzione dei problemi. Tre fattori chiave che influenzano il successo delle aziende all’estero sono il talento, la tecnologia e l’efficienza e l’efficacia della loro offerta di prodotti o servizi, che agiscono in sinergia per dar luogo a un marchio e una presenza forti[5].

 

Investire nell’innovazione e nelle persone

Le imprese con un focus internazionale devono puntare all’innovazione per stare al passo. Gli investimenti continui in tecnologia, ricerca e sviluppo sono fondamentali per mantenere un vantaggio competitivo[6], soprattutto nei nuovi mercati. Tra le imprese del mid-market che intendono aumentare il proprio focus strategico sui mercati internazionali nel prossimo anno, il 64% sta anche aumentando i propri investimenti in attività di ricerca e sviluppo, mentre il 62% afferma che aumenterà i propri investimenti in tecnologia.

Anche le imprese del mid-market con ambizioni internazionali stanno investendo nelle competenze e infatti il 64% di queste imprese afferma che aumenterà gli investimenti nelle proprie persone nei prossimi 12 mesi. Il 65% prevede inoltre di assumere più personale. Si tratta di un valore superiore alla media globale, pari al 58%, di imprese che aumenteranno i propri investimenti nelle persone, e significativamente superiore al numero totale di imprese (49%) che prevedono di aumentare l’occupazione.

Per le imprese che intendono espandersi all’estero, i maggiori investimenti sia nell’innovazione che nelle persone dimostrano che i leader d’impresa stanno cercando di ottenere una combinazione ottimale di persone e tecnologia. Associare le persone giuste agli strumenti giusti offre percorsi efficaci per aumentare l’efficienza e la crescita.

Allo stesso modo, le imprese stanno utilizzando i propri investimenti in tecnologia per fidelizzare e attrarre talenti qualificati. Sapere di avere accesso ai dispositivi e alle tecnologie più aggiornati può spesso aiutare le persone a lavorare in modi che si adattano alle loro esigenze, migliorando la collaborazione con i colleghi e ottimizzando la loro esperienza lavorativa. Questo può essere un grande vantaggio quando si punta ad attrarre personale altamente qualificato ed è inoltre fondamentale per fidelizzare talenti rari e preziosi.

Secondo Dave Munton, Global head, International capabilities and support di Grant Thornton International: “È molto incoraggiante che i dati mostrino che le imprese del mid-market continuano a investire nelle persone nello stesso modo in cui investono nella tecnologia. Le imprese riconoscono sempre di più il massimo beneficio che si può ottenere dalla tecnologia quando si raggiunge quella magica combinazione con esseri umani qualificati e motivati”.

Se ci sono le persone giuste al posto giusto, le imprese non vogliono altro che mantenerle. I dati IBR mostrano che, a livello globale, nove imprese su dieci (89%) prevedono di aumentare i salari nell’anno a venire, la percentuale più alta in oltre dieci anni. Poiché il costo della vita continua a incidere sul personale, le imprese stanno di conseguenza prevedendo aumenti salariali.  

 

Tra le imprese che intendono investire di più nelle proprie persone nel prossimo anno, vi sono alcune differenze nel modo in cui le imprese dei diversi settori prevedono di indirizzare i propri investimenti. Le imprese del settore bancario sono quelle più propensi a investire in benefici finanziari per il personale, offerti infatti dal 65% delle stesse. Le società di gestione patrimoniale sono quelle più propense ad aumentare la spesa per l'aggiornamento professionale: il 76% intende aumentare gli investimenti per migliorare le competenze del personale.

 

Focus oltre confine

I leader di queste imprese con ambizioni internazionali scelgono spesso di uscire dalla loro zona di comfort. Esplorando le opportunità in nuove regioni e oltre confine si impegnano per adattarsi a una serie di nuove sfide. Una buona preparazione, e talvolta la collaborazione, sono la chiave del successo.

Dave Munton, Global head, International capabilities and support, Grant Thornton International, believes that acrucial issue for leaders when working in different markets is being able to provide coverage across a much bigger global footprint: “You can’t be everywhere at once. You need to build those management teams in different markets that you can trust, that can work together, and that can really drive the business forwards.”

Secondo Dave Munton, Global head, International capabilities and support di Grant Thornton International, una competenza fondamentale per i leader che lavorano in mercati diversi sia la capacità di coprire un’area globale molto più ampia: “Non si può essere ovunque contemporaneamente. Occorre creare team di gestione in diversi mercati di cui ci si possa fidare, che possano lavorare insieme e che possano davvero far avanzare il business”.

Dave Munton aggiunge che il ruolo chiave dei leader d’impresa diventa quindi quello di definire una visione unificante, uno scopo. Devono lavorare per assicurarsi che ci sia una comprensione comune di dell’obbiettivo da raggiungere, in modo che l’intera organizzazione possa sostenerli e lavorare per lo stesso scopo, ovunque si trovino.

I problemi che un leader di impresa può trovarsi ad affrontare nel proprio mercato nazionale sono probabilmente molto diversi di regione in regione, potenzialmente a migliaia di chilometri di distanza. Per queste imprese è fondamentale svolgere tutte le analisi necessarie per conoscere a fondo i mercati in cui intendono espandersi. Lavorare con i partner sul campo per comprendere meglio le dinamiche del mercato locale può essere prezioso. Sfruttando le partnership internazionali, i leader di impresa possono migliorare la propria capacità di avere successo in nuovi mercati, affermarsi e creare valore più rapidamente.

Schellion Horn, Partner, Head of economic consulting di Grant Thornton UK, afferma: “è fondamentale che i leader delle imprese del mid-market che desiderano entrare nei mercati internazionali effettuino ricerche approfondite. Devono conoscere i propri clienti, essere consapevoli delle opportunità lungo la supply chain e comprendere le norme e le disposizioni di ciascun mercato.  

“Oltre a questo, devono essere ambiziosi e avere la volontà di assumersi rischi ponderati, soprattutto data l’instabilità geopolitica a livello globale e il numero di elezioni che si terranno in tutto il mondo quest’anno”.

 

Crescita globale sostenibile

Gli ultimi dati IBR mostrano che tra le imprese di medie dimensioni c’è una costante attenzione verso la sostenibilità. A livello globale, più della metà delle imprese del mid-market (54%) investe in iniziative sostenibili.

L’attenzione su questo tema è in parte guidata dalle iniziative governative che, in tutto il mondo, spingono le imprese a ridurre il loro impatto ambientale con incentivi fiscali e regolamentazioni in materia. Il cosiddetto meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism - CBAM) approvato dall’UE è un esempio di misura volta a promuovere la sostenibilità che avrà un impatto sul commercio globale[7]. Un approccio proattivo a questi sviluppi normativi permetterà alle imprese di ottenere il massimo valore aggiunto da un punto di vista fiscale[8]. Ma un altro fattore che spinge le imprese a investire in sostenibilità è dato dalle aspettative di clienti e dipendenti che si aspettano un cambiamento misurabile e dimostrabile. L'International Trade Council fornisce linee guida per le aziende nell'adottare pratiche sostenibili sulla supply chain e collaborare con partner locali quando esportano prodotti sostenibili[9].  Se gestito bene, è un fattore che può fare la differenza rispetto alla concorrenza.

Sarah Carroll, Director, IFRS and sustainability presso Grant Thornton International:

“I requisiti in materia di reporting finanziario, ESG e sostenibilità stanno diventando sempre più pressanti, soprattutto in Europa. Le imprese con una prospettiva internazionale hanno maggiori probabilità di essere interessate dalle normative prima di altre, con diverse parti di un’organizzazione tenute a conformarsi a normative diverse a seconda di dove operano. Gli imprenditori e manager più illuminati cominciano già a considerare questi aspetti per essere pronti a conformarsi in tempo.

Ma se le imprese del mid-market sono in grado di fornire i dati necessari al reporting, i vantaggi vengono riflessi su tutta la catena del valore di un’azienda, con maggiori opportunità di crescita per le imprese più proattive e attente a questi aspetti”.

Le imprese maggiormente propense a investire nella sostenibilità sono quelle con un focus strategico sui mercati internazionali: due su tre (66%) intendono aumentare la propria spesa per iniziative sostenibili. Il tema della sostenibilità nelle supply chain è sempre più all’ordine del giorno nei consigli di amministrazione[10]. A livello globale, il 39% delle imprese afferma che la sostenibilità è uno dei fattori più importanti che si considerano quando si prendono decisioni sulla supply chain internazionale.

Per le aziende che intendono espandersi all’estero, gli investimenti in iniziative di sostenibilità possono essere un modo per dimostrare gli sforzi fatti per adempiere alle normative ESG locali, nonché una strategia per crearsi un vantaggio competitivo quando si cerca di crescere in nuovi mercati. Man mano che le supply chain diventano sempre più complesse, essere in grado di misurare e dimostrare la sostenibilità lungo tutta la catena è fondamentale. Nel complesso, le imprese ritengono che, tra le questioni più importanti da considerare quando si prendono decisioni sulla catena di fornitura, la sostenibilità sia seconda solo all’economicità (54%).

 

Il persistere della pressione inflazionaria

I dati dell’IBR 2022 indicavano che l’inflazione stava diventando più forte rispetto alle previsioni delle banche centrali. La pressione inflazionistica temporanea si è trasformata in un periodo prolungato di crescita dei prezzi che è stato difficile controllare. Le previsioni suggeriscono invece che i prezzi continueranno a scendere nel 2024[11] per il sollievo di molti.

 


Tuttavia, gli attuali dati IBR suggeriscono che persiste un elemento di pressione sui prezzi e che l’inflazione rimane persistente. Oltre all’89% delle imprese che concede aumenti salariali, la percentuale più alta mai registrata dall'IBR, più della metà delle aziende a livello globale (53%) prevede quest’anno di aumentare i prezzi di vendita. Questa percentuale non è mai scesa sotto il 50% dall’inizio del 2021, ma prima della pandemia oscillava generalmente intorno alla soglia del 40%.

Dalla fine della pandemia le imprese si sono trovate ad affrontare sfide significative per quanto riguarda l’assumere e trattenere i talenti. Se da un lato queste difficoltà relative alla forza lavoro hanno influito sugli aumenti salariali, le questioni geopolitiche hanno influito sul rialzo dei prezzi, creando ulteriori pressioni inflazionistiche.

Secondo Schellion Horn, Partner, Head of economic consulting presso Grant Thornton UK, le imprese del mid-market stanno ancora subendo gli effetti dell’incremento dei prezzi: “L’inflazione sta sì calando, ma non così velocemente come vorrebbero molte imprese. Se a ciò si aggiunge che la disoccupazione rimane relativamente bassa si capisce come molte imprese del mid-market non abbiano beneficiato di un allentamento della pressione salariale.

“Per far fronte a questa situazione alcune imprese in determinate aree si stanno rivolgendo all’estero per reperire manodopera, mentre altre si stanno focalizzando sulla tecnologia. Dal momento che l’introduzione dell’IA che consente di allentare il focus sulle competenze lavorative e sugli stipendi, si prevede che le imprese continueranno a investire pesantemente in quest’area. Se ciò si combina ad un approccio incentrato anche sul miglioramento delle competenze del personale, si capisce come le imprese possano riuscire a gestire le sfide poste dall’inflazione per quanto riguarda la manodopera”.

Nuove opportunità in nuovi territori

L’attuale dibattito sulle dinamiche mutevoli della globalizzazione comprende anche l’aspetto della probabilità di un focus rivolto all’internalizzazione verso economie più localizzate e nazionali. Tuttavia, altri fattori quali la digitalizzazione e l’interconnessione globale non possono essere ignorati, specialmente se si considera la globalizzazione dei servizi. Ciò che è emerso più di recente è che il mid-market sta cercando opportunità di crescita oltreconfine e che la sua ambizione si riflette nell’intenzione di investire e competere.

Dave Munton, Global head, International capabilities and support presso Grant Thornton International:

“Imprenditori e manager delle imprese del mid-market restano ottimisti e sono ben posizionati per capitalizzare le loro ambizioni di crescita globale. Le dimensioni e le strutture gestionali di queste imprese fanno sì che siano in una posizione di vantaggio per far fronte rapidamente alle dinamiche del mercato. Ciò consente loro di sfruttare al massimo le opportunità internazionali. Sono infatti in grado di prendere decisioni rapidamente e di pianificare la crescita a lungo termine, essendo svincolati da svariati stakeholder.

 

Tre suggerimenti per imprenditori e manager

  1. Trovare la giusta combinazione tra persone e tecnologia: è necessario trovare il giusto equilibrio tra investimenti nel personale e investimenti in tecnologia per poter ottenere la giusta combinazione e la massima produttività.
  2. Definire la propria vision per dare valore aggiunto: imprenditori e manager che mirano ad un’espansione globale devono definire una visione chiara che possa fungere da guida per l’intera organizzazione, supportata da partner in grado di aiutarli a orientarsi in territorio estranei.
  3. Far sì che le proprie catene del valore siano efficienti: una gestione efficiente è fondamentale per renderle sostenibili, resilienti e far sì che apportino valore in ogni loro fase.


 

[1] “Si prevede una crescita del commercio glogale del 3,3 percento nel 2024 e del 3,6 percento nel 2025, al di sotto del suo storico tasso di crescita medio del 4,9 percento.” IMF World Economic Outlook Update, pag 3 https://www.imf.org/en/Publications/WEO/Issues/2024/01/30/world-economic-outlook-update-january-2024
[2] Unlock The Benefits of Expanding Your Small Business Internationally - Wise
[3] Gartner Survey Reveals 51% of Supply Chain Leaders Increased the Number of Network Locations in the Past Two Years
[4] https://www.forbes.com/sites/forbestechcouncil/2023/10/18/to-find-global-tech-talent-look-to-emerging-markets/
[5] Going Global: How To Make International Expansion A Success (forbes.com)
[6] The advantages of continuous investment in technology (winman.com)
[7] https://www.thomsonreuters.com/en-us/posts/international-trade-and-supply-chain/eu-carbon-border-tax/
[8] https://www.grantthornton.global/en/insights/articles/esg-tax-2023---environmental-taxes/
[9] https://tradecouncil.org/exporting-sustainable-and-ethical-products/
[10] https://www.ft.com/content/20096903-5523-42ff-9d95-e9ca3d5e72b0
[11] https://www.jpmorgan.com/insights/global-research/economy/global-inflation-forecast