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L’incertezza richiede flessibilità agli esportatori

Di Paul Raleigh, Grant Thornton Global leader - growth and advisory services

Le aspettative di esportazione hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi 18 mesi, e gli esportatori devono far fronte, da un lato, al miglioramento degli indicatori economici e, dall’altro, ai cambiamenti improvvisi delle politiche commerciali nazionali.

L’International Business Report di Grant Thornton, ricerca condotta sui dirigenti d’azienda globali, mostra che nel primo trimestre del 2017 le aspettative di esportazione hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi 18 mesi dopo anni di stimoli economici da parte dei governi e delle banche centrali. Tuttavia, eventi geopolitici come la Brexit e l’uscita degli USA dal Partenariato Trans-Pacifico stanno creando incertezze sulla futura direzione degli accordi commerciali multilaterali.

Il miglioramento degli indicatori economici alimenta le aspettative di esportazione e di investimento

Le aspettative di esportazione sono in aumento nell’area del G7 (+3pp) e in Europa (+2pp) rispetto al quarto trimestre del 2016. Questo indica che le imprese mirano a penetrare nel mercato statunitense, che sta rinascendo con il nuovo governo. Il dollaro forte fa sì che i prodotti di importazione siano favoriti rispetto ai prodotti locali.

Allo stesso tempo, il numero di imprese statunitensi che hanno intenzione di aumentare i propri investimenti in impianti e macchinari nei prossimi 12 mesi si è impennato fino al 41% nel primo trimestre del 2017 – il livello più alto in tre anni – e ciò ha portato a una reazione da parte degli esportatori di beni strumentali di altri Paesi, che sperano di soddisfare tale domanda: in Germania, per esempio, le aspettative di esportazione sono aumentate di 13 punti percentuali.

Gli eventi geopolitici aumentano l’incertezza sugli accordi commerciali

I recenti e gli imminenti sviluppi politici possono tuttavia destabilizzare gli accordi commerciali multilaterali – sia emergenti sia di lunga data – in favore di accordi commerciali bilaterali e politiche commerciali protezionistiche. L’ascesa del populismo negli Stati Uniti e in alcuni Paesi dell’Europa sta portando a cambiamenti improvvisi nelle politiche commerciali, che, invece, sono solitamente negoziate in lunghi periodi di tempo, creando una situazione di incertezza per gli esportatori.

In Canada, per esempio, le aspettative di esportazione sono diminuite significativamente nel primo trimestre (-10pp) – calo che coincide con il nuovo governo statunitense, che ha dichiarato la possibilità di abbandonare il North American Free Trade Agreement (NAFTA), anche se, stando agli ultimi sviluppi, il NAFTA potrebbe essere rinegoziato piuttosto che concluso.

Nel frattempo, le imminenti negoziazioni tra UE e Regno Unito per la Brexit e le elezioni federali in Germania potrebbero interrompere accordi commerciali di lunga data, con implicazioni per il mercato europeo e non solo. È necessario che le imprese monitorino tali eventi e valutino l’impatto dei propri progetti di esportazione.

Dall’altra parte, Stati Uniti e Cina hanno appena annunciato una serie di importanti patti commerciali. L’impatto sui flussi commerciali globali potrebbe essere rilevante, trattandosi delle due più grandi economie del mondo e l’aumento di scambi tra questi due Paesi potrebbe avere un effetto positivo anche sulle catene di approvvigionamento americane e cinesi.

Queste incertezze richiedono flessibilità da parte delle imprese

Nonostante l’incertezza sulle politiche commerciali future, gli indicatori economici stanno registrando dei miglioramenti, e questo crea delle opportunità per gli esportatori. Pertanto, per cogliere le opportunità in questo ambiente dinamico, gli esportatori dovranno essere flessibili.

Gli esportatori dovranno adottare un approccio proattivo e porre in essere meccanismi che permettano di individuare e valutare gli impatti dei cambiamenti nelle politiche commerciali sui mercati tradizionali e cercare opportunità in nuovi mercati.

Anche il progresso tecnologico può creare opportunità di crescita per gli esportatori permettendo loro di accedere e competere in nuovi mercati aumentando la loro sensibilità ai cambiamenti della domanda. I cambiamenti tecnologici non devono essere visti come una minaccia, ma bensì come un mezzo per aumentare la propria agilità e flessibilità così da reagire velocemente ai cambiamenti improvvisi nelle politiche commerciali e alle nuove opportunità.