Approfondimento

Da obbligo normativo a leva strategica: la rendicontazione sostenibile evolve

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L'Unione Europea si trova oggi a fronteggiare una sfida complessa in merito alla rendicontazione di sostenibilità, un tema che sta acquisendo sempre più rilevanza in un contesto globale in cui la responsabilità sociale e ambientale diventa una priorità per le imprese e le istituzioni. L’intento dell’UE è quello di bilanciare la crescente domanda di trasparenza nel campo della sostenibilità con la necessità di ridurre gli oneri di rendicontazione per le imprese, come inizialmente previsto dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).

In uno scenario in cui la sostenibilità diventa un fattore determinante per il successo a lungo termine, le imprese devono essere pronte ad affrontarne le sfide e coglierne le opportunità. La crescente attenzione dei consumatori, degli investitori e delle istituzioni verso pratiche aziendali responsabili impone alle organizzazioni di integrare in modo strategico la sostenibilità. Indipendentemente dai vincoli imposti dagli obblighi normativi specifici, adottare un approccio sostenibile diventa fondamentale non solo per il rafforzamento dell’immagine e della reputazione aziendale, ma anche per affrontare con successo le sfide del mercato, rispondendo efficacemente alle crescenti aspettative di un panorama economico sempre più orientato a tematiche sociali e ambientali.

Nell’ambito delle iniziative europee volte a semplificare e armonizzare la rendicontazione aziendale in materia di sostenibilità, è stato avviato un processo di revisione degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), ovvero gli standard che le imprese obbligate sono chiamate ad adottare per garantire una comunicazione chiara, coerente e comparabile delle informazioni non finanziarie. A tal fine, la Commissione Europea ha incaricato l’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) di proporre una versione semplificata degli standard entro il 31 ottobre 2025. Attualmente, gli ESRS prevedono un numero considerevole di datapoint obbligatori (circa 1.200), che richiedono un elevato livello di dettaglio informativo. Tuttavia, nell’ambito della revisione in corso, la Commissione intende ridurre in modo significativo il numero dei datapoint, con l’obiettivo principale di semplificare la struttura degli standard, senza comprometterne l’efficacia informativa. In particolare, si punta a:

  • dare maggiore enfasi ai dati quantitativi, ritenuti più facilmente confrontabili e oggettivi rispetto a quelli qualitativi;
  • chiarire la distinzione tra requisiti obbligatori e aspetti volontari, in modo da fornire alle imprese una guida più chiara su ciò che è essenziale rendicontare;
  • alleggerire il carico amministrativo delle imprese, mantenendo al contempo un elevato livello di trasparenza e accountability.

La doppia materialità continuerà a rappresentare un elemento chiave per le aziende che vogliono integrare la sostenibilità nella loro strategia. Questo approccio considera due aspetti: da un lato, come i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) possano influenzare le performance finanziarie dell’impresa (materialità finanziaria); dall’altro, come le azioni aziendali possano avere effetti sull’ambiente e sulla società (materialità d’impatto). In questo modo, le imprese possono ottenere una visione più chiara dei propri impatti, rischi e opportunità legate alla sostenibilità (i cosiddetti IRO), che si riflette in diversi aspetti della gestione aziendale:

  • gestione integrata dei rischi: identificando e valutando sia i rischi finanziari che quelli ESG, le aziende possono sviluppare strategie più resilienti e sostenibili;
  • creazione di valore condiviso: questo approccio favorisce l'innovazione e il miglioramento delle relazioni con gli stakeholder, contribuendo a un vantaggio competitivo a lungo termine;
  • accesso facilitato ai finanziamenti: le imprese con solide pratiche ESG possono attrarre investimenti sostenibili e godere di una valutazione positiva da parte dei mercati finanziari;
  • miglioramento della trasparenza e della reputazione: una rendicontazione chiara e completa rafforza la fiducia degli investitori, dei clienti e degli altri stakeholder, migliorando l'immagine aziendale.

Emerge quindi con chiarezza quanto sia strategico per le imprese prepararsi alle future evoluzioni del quadro normativo europeo e alle crescenti aspettative degli stakeholder, avviando tempestivamente un percorso volontario di integrazione della sostenibilità. Ciò significa iniziare a sviluppare e consolidare procedure interne e strumenti di monitoraggio che consentano di raccogliere, gestire e comunicare in modo efficace le informazioni ESG più rilevanti.

Questo approccio consente non solo di anticipare gli obblighi normativi futuri, ma anche di costruire nel tempo una governance più solida e trasparente, migliorare il rapporto con gli stakeholder e rafforzare la competitività sul mercato.

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ESG: il futuro del business è sostenibile

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