Parere dell'esperto

Il ruolo del Private Equity nell’internazionalizzazione

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Lo scenario competitivo mondiale sta portando evidenti cambiamenti trasformando le tradizionali catene del valore di ogni settore, il contatto diretto con i fornitori, la rete distributiva e il consumatore finale diventano indispensabili in un contesto senza più barriere geografiche. 

Le imprese che vogliono crescere dimensionalmente o anche solo mantenere la propria dimensione devono avere la capacità di conquistare questi nuovi mercati perché oggi la redditività di una impresa è dettata dalla sua presenza internazionale nelle aree che registrano tassi di crescita elevati. Bisogna quindi sfruttare le opportunità di mercato offerte dall'apertura internazionale, permettendo così alle imprese italiane operanti in settori di nicchia di poter allargare la loro presenza a livello globale entrando in un contesto di nicchie globali. 

Quali sono le difficoltà per una impresa che si avvia verso un processo di internazionalizzazione?

Molte imprese italiane non hanno la capacità di internazionalizzarsi principalmente per le loro dimensioni ridotte, la scarsa managerialità, e la presenza in settori maturi. Spesso però l'elemento che blocca un piano di sviluppo oltreconfine è la mancanza di competenze e conoscenze adeguate nel gestire, guidare ed organizzare l'impresa all’interno di uno scenario globale. 

Non basta infatti avere una figura di vertice che sappia gestire le attività secondo una prospettiva locale ma serve una figura di vertice in grado di utilizzare competenze e strumenti a disposizione secondo una visione globale del business. 

Come si inserisce il Private Equity in questo processo?

 Il private equity costituisce lo strumento più adatto per accompagnare l’evoluzione della struttura produttiva italiana di oggi, perché permette da un lato una patrimonializzazione delle imprese e dall’altro di avviare quel processo di managerializzazione indispensabile per una crescita sostenibile in un ambiente globalizzato.

L'ingresso del private equity nel capitale inoltre porta ad una maggior capacità competitiva perché in grado di compensare le dimensioni ridotte attraverso un’elevata capacità relazionale con altre imprese avviando un percorso di filiera produttiva sinergica. Il contributo del private equity, infatti, è proprio quello di favorire la penetrazione in aree geografiche lontane e la creazione di collegamenti tra partner industriali, fornitori, distributori. 

Quali sono gli interventi principali di un Private Equity? 

Oltre all’attività finanziaria attraverso l’ingresso nel capitale di rischio, gli interventi del private equity si focalizzano su 3 aree principali: innovazione, governance, strategia. Il private equity contribuisce al rilancio del sistema in termini di innovazione e di individuazione di nuove applicazioni, proprio i fondi di private equity rappresentano lo strumento migliore per ottenere risorse da investire nell'attività di ricerca e sviluppo, le imprese che si approcciano sul mercato globale indipendentemente dalle loro dimensioni devono pensare all'innovazione come un investimento continuativo nel tempo. 

Gli imprenditori che guidano le nostre imprese di solito si rivelano molto bravi in fatto di intuizioni di prodotto, ma spesso mancano di una adeguata cultura finanziaria e non si accorgono di tanti aspetti della gestione. La presenza di un fondo di private equity nel capitale contribuisce al miglioramento della governance rendendo l’impresa più strutturata sotto questo aspetto e conseguentemente più attrattiva per l’ingresso di manager qualificati che sono la chiave per lo sviluppo e per raggiungere più facilmente gli obiettivi. 

Per definire in maniera completa il ruolo del private equity bisogna inquadrare la natura strategica del suo intervento, gli operatori di private equity creano valore perchè definiscono una strategia di medio lungo termine che risulti operativamente chiara permettendo in tal modo di orientare tutti gli sforzi organizzativi, di capitale umano e finanziari per il raggiungimento della stessa. Apportano inoltre una serie di regole all’interno investendo anche nello sviluppo di sistemi informativi e di reporting per rendere il piano strategico internazionale misurabile e allineare gli interessi dei diversi attori aziendali al tavolo (proprietà, investitori e manager). 

In conclusione, la presenza di un fondo di private equity nel capitale di un’impresa rappresenta una forte motivazione a disegnare e raggiungere un piano strategico di sviluppo, favorendo una spinta a sostenere il rischio di intraprendere un processo di crescita internazionale. È quindi importante che lo sviluppo del private equity continui a diffondersi, perché la sua funzione è indispensabile per l’unione tra imprese nuove, di dimensioni ridotte e il mercato dei capitali e per rendere le imprese più propense ad alleanze strategiche e commerciali al di fuori del loro distretto e dell’Italia consentendo uno sviluppo tecnologico ed una evoluzione del nostro tessuto produttivo.

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